FATTI

250 testate vivono di soldi pubblici
ma fra 2 anni tutto finito?

siciliainformazioni.com (*)

Una inchiesta del mensile free press ‘Pocket’ ha rivelato come sono stati suddivisi ai giornali di partito i 160 milioni di euro del contributo diretto del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’anno 2009. Ebbene, i dati sono davvero impressionanti. Ma ecco alcuni esempi dal lunghissimo elenco di giornali che godono del contributo statale.

 

Ai vertici di questa speciale classifica spiccano ‘L’Unità‘ con 6.337.209 euro di contributi ricevuti dallo stato, ‘La Padania‘ con 3.896.339 euro, ‘Il Foglio‘ con 3.441.668 euro, ‘Liberazione‘ con 3.340.443 euro e ‘Cronache di Liberal‘ con 2.798.767 euro.


Tra i giornali, invece, la cui maggioranza del capitale è detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali ai vertici della classifica troviamo ‘Avvenire‘ con 5.871.082 euro, ‘Italia Oggi‘ con 5.263.728 euro e ‘Il Manifesto‘ (3.745.345 euro). Come detto, però, l’elenco è davvero lungo e comprende circa 250 testate.

 

Ma come vengono assegnati questi contributi? Fino ad oggi la somma erogata era calcolata in base alla tiratura di copie, ma dal prossimo anno, in base al nuovo regolamento sull’editoria, i contributi verranno determinati dal numero di copie effettivamente distribuite in edicola o in abbonamento postale.

Oltre 250 testate si sono spartite, nel 2009, 160 milioni di finanziamenti statali. È il risultato emerso dall'inchiesta pubblicata sul numero di luglio dal mensile free press Pocket, che ha analizzato il modo in cui cooperative e giornali di partito hanno ottenuto i contributi dal Dipartimento per l'Informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Fino ad oggi l'entità del contributo era determinata dal numero di copie tirate, dal prossimo anno si applicherà un nuovo regolamento: i contributi statali saranno proporzionali al numero di copie effettivamente vendute in edicola o in abbonamento postale. Nel 2009 il quotidiano Europa ha intascato dallo Stato oltre 3 milioni e mezzo di euro: vale a dire quasi 3 euro per ognuna delle copie vendute, che complessivamente sono state 1.284.425. Per il Secolo d`Italia sono state 521.278 le copie vendute lo scorso anno, a fronte di un contributo di 3 milioni di euro: quasi 6 euro a copia il finanziamento pubblico.

 

Tra i beneficiari di questi contributi spiccano L`Unità con 6.337.209 euro, La Padania con 3.896.339 euro, Il Foglio con 3.441.668 euro, Liberazione con 3.340.443 euro e Cronache di Liberal con 2.798.767 euro. Fra le testate edite da cooperative di giornalisti o da imprese la cui maggioranza del capitale è detenuta da cooperative (fondazioni o enti morali) spiccano invece i finanziamenti ad Avvenire (5.871.082 euro), Italia Oggi (5.263.728 euro) e Il Manifesto (3.745.345 euro). Ma non solo: nel lunghissimo elenco di oltre 250 testate che ricevono il contributo di Stato, figurano anche testate come Il Romanista, Italia ornitologica, Lampade viventi nella Chiesa, Suono Stereo Hi Fi, Motocross, Il Mucchio Selvaggio, Il Granchio, Superpartes in the world.

Europa, quotidiano della Margherita (l’83 per cento delle quote è detenuto da Luigi Lusi, tesoriere del partito), sembra destinato a restare l’unico organo di stampa del Partito democratico. Europa è un foglio smilzo ma al totalizzatore segna 14 milioni di euro in 4 anni.


Una foresta politicamente trasversale in cui spiccano un paio di giganti. Il quotidianoLibero si contende la palma d’oro con l’Unità. La testata fondata e diretta da Vittorio Feltri ha avuto accesso ai contributi grazie “al Movimento monarchico che ci aveva appoggiati in questa iniziativa” aveva spiegato lo stesso Feltri a Report nel 2006.Libero tuttora gode del finanziamento come organo di movimento politico e in sette anni ha incassato 39,247 milioni.


Smilzo non è mai stato l’Elefantino, alias Giuliano Ferrara, che con Il Foglioagganciato alla Convenzione per la giustizia ha finora incassato oltre 25 milioni di euro. Il direttore del Foglio è già in prima linea contro la riforma e il taglio dei contributi annunciati dal governo (vedi il botta e risposta con Maurizio Belpietro nelle Opinioni).


Al suo fianco, in questa saga bipartisan, s’è levato l’eterno grido di dolore delManifesto che gode dei contributi (circa 30 milioni in sette anni) in quanto cooperativa di giornalisti. La galassia comunista annovera poi Liberazione (25,5 milioni), Rinascita (11 milioni) e La Rinascita della sinistra (6 milioni). Anche Notizie Verdi, ex Sole che ride (9 milioni) sta per transitare a sinistra con il passaggio di proprietà a Luca Bonaccorsi, editore di Left-Avvenimenti (mezzo milione l’anno).


Roma ladrona? Non quando si tratta di sbancare i contribuenti: il quotidiano leghistaLa Padania infatti si è assicurato 28 milioni in sette anni, circa 4 milioni ogni 12 mesi. E dal Nord al Mezzogiorno il refrain è sempre lo stesso. Il meridionalissimoMovimento Europa Mediterraneo porta a casa soldi per Il Denaro: quasi 14 milioni di euro. Quanto a Magna Grecia Sud Europa, che con la cooperativa Balena Bianca, made in Avellino, pubblica la rarissima Democrazia cristiana (un milione), non resta certo indietro rispetto ai duri e puri del profondo Nord. Le Peuple valdotain, settimanale di Aosta, in sei anni ha battuto cassa per un milione e mezzo; e il mensile Zukunft in Südtirol, edito dalla Svp, veleggia ormai oltre quota 5 milioni.

LE CIFRE DEL FINANZIAMENTO 
L’Avanti! (cooperativa giornalisti) 14.785.628
L’Avvenire (organo Cei; testata ammessa dal 2001) 37.184.896
Il Campanile nuovo 5.982.930
Il Denaro 13.732.251
Democrazia cristiana (2003-06) 997.757
La Discussione 15.148.169
Europa (dal 2003) 14.182.307
Il Foglio 25.262.522
Italia dei Valori (solo 2006) 2.036.107
Liberazione 25.409.676
Linea 15.954.509
Il Manifesto (cooperativa) 30.470.955
Nuovo Riformista (dal 2003) 10.199.005
L’opinione delle libertà 13.542.856
Libero (ex Opinioni Nuove) 39.247.110
La Padania 28.198.541
Il Popolo (2000-2002) 4.513.686
Rinascita (cooperativa) 11.254.824
Roma 18.736.909
Secolo d’Italia 21.691.187
Sole che ride (dal 2005 Notizie verdi) 9.045.304
L’Unità 43.023.213
La Voce repubblicana (non uscita nel 2002-3) 2.263.898


…CI SONO ANCHE I PERIODICI
Gazzetta politica (’02-05), settimanale, 1.610.178
L’Avanti! della domenica (2000-2003), settimanale, 2.360.545
Le Peuple Valdotain (fino al 2005), settimanale, 1.560.526
Liberal (dal 2003), bimestrale, 3.162.237
La Rinascita della sinistra, settimanale, 6.047.086
Zukunft in Südtirol, mensile, 5.117.223

 

FINTI GIOORNALI DI PARTITO, CONTRIBUTI, REGALIE, PRIVILEGI...

 

Entro due anni dovrebbero essere cancellati i contributi statali per l'editoria. Lo prevede la manovra economica (Salva Italia) in via di approvazione. I primi tagli arriveranno già nel 2012, la cancellazione definitiva di ogni contributo entro il 2013. Ma attenzione, i grandi editori non ne risentiranno, perché “In ogni caso i contributi "indiretti" per i quotidiani normali - 700 milioni di euro circa - non verranno eliminati. Nel 2012 saranno rivisti i regolamenti "al fine di conseguire il risanamento della contribuzione pubblica, una più rigorosa selezione dell’accesso alle risorse, nonché risparmi nella spesa pubblica". Ogni euro non speso per l'editoria - 150 milioni stanziati nel 2010 per il 2009 – sarà destinato alla ristrutturazione delle aziende già destinatarie della contribuzione diretta, all'innovazione tecnologica del settore, a contenere l’aumento del costo delle materie prime, all’informatizzazione della rete distributiva. Ma arriverà in porto la norma? E chi colpisce? Che cosa accadrebbe se si facesse sul serio? L'abolizione dei contributi all'editoria permetterebbe un risparmio di un miliardo di euro all'anno, quanto ne serve per realizzare una rete Internet a banda larga, che cancellerebbe d’un colpo il gap di competitività. I giornali online sono esclusi dai benefici di legge che invece vengono assicurati da sempre agli editori della carta stampata del calibro di Agnelli, Benetton, Tronchetti Provera, Berlusconi, Mediobanca o a personaggi come Valter Lavitola. Per questa ragione ogni volta nelle manovre di contenimento della spesa, le risorse destinate all’editoria ed ai giornali di partito, non vengono mai toccate. Il Parlamento è la fucina dei conflitti d’interesse. Non c’è solo la lobby degli avvocati che difendono i loro clienti nelle aule dei palazzi di giustizia ed in quelli del Parlamento, ma anche la lobby degli editori, trasversale, che può contare su personaggi assai ascoltati come l’ex premier Berlusconi (Mondadori), Antonio Angelucci (Pdl, Libero), Giuseppe Ciarrapico (Pdl, Ciociaria Oggi, Latina Oggi, Oggi Nuovo Molise e Il Gazzettino di Venezia, Gianfranco Rotondi (Pdl, La Discussione), Italo Bocchino (Fli, Il Roma), Gianfranco Fini (Fli, Il Secolo d'Italia), Marcello Pera (Pdl, Il Foglio). Poi c’è il capitolo dei giornali di partito, che ottengono un terzo dell’intero plafond destinato all’editoria: appartenenze fasulle, fantasiose, inventate, assurde. Giornali che non arrivano nemmeno in edicola o ci arrivano con una sola copia, giusto per dimostrare di esserci; quelli che utilizzano prestanomi piuttosto che soggetti politici veri e propri, ci sono infine testate che possono contare su un numero consistente di lettori ma che non riuscirebbero a sopravvivere alle leggi del mercato nemmeno un giorno senza le provvidenze pubbliche (La Padania della Lega Nord, e l'organo del Pd Europa). L'Avanti! dell'ormai mitico Valter Lavitola ha ricevuto 2,5 milioni di euro, La Padania ben 3,8 milioni, L'Unità circa 6,3 milioni, Il Corriere di Forlì circa 2,5 milioni, Il Romanista ben 938 milioni, e la lista prosegue con nomi più o meno conosciuti. Alcuni giornali, scrive Costo Zero.org, hanno una tiratura di poche migliaia di copie; una redazione composta da due o tre giornalisti; giornali regalati affinché aumenti la tiratura e il relativo contributo dello Stato; giornali che mandati al macero affinché aumenti la spesa per la carta (sprecata) e il contributo dello Stato. Per ottenere i soldi non è necessario vendere i giornali, basta stamparli e distribuirli in qualche modo. Quello che conta, avverte Tom’s Hardware, “è essere un quotidiano di partito (bastano un paio di firme compiacenti, NdR.), oppure essere editi da una cooperativa o da fondazioni, oppure ancora essere in lingua francese, ladina, slovena e tedesca nelle Regioni autonome Valle D'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige”. Chi beneficia dei contributi e dei finanziamenti? Tra le testate protette dalla legge 250 del 1990 ce n’è veramente per tutti i gusti, scrive Comuniclab: dalle riviste che si occupano di turismo a quelle di cultura, dalla musica alla gastronomia, dai giornali parrocchiali a quelli sportivi. Anche i giornali scritti per i non vedenti ricevono qualche briciola: 450mila euro per 28 testate. Tra i giornali più sovvenzionati in questa categoria troviamo il quotidiano di informazione cattolico L’avvenire che riceve quasi 6 milioni di euro. Lo segue a ruota Italia Oggi (in edicola ogni giorno con informazioni di carattere economico) che ne prende poco più di 5. Quattro se li porta casa anche Il Manifesto. Piovono seri finanziamenti anche su una serie di giornali locali: si beccano circa 2 milioni a testa Il Corriere di Forlì, Il Corriere di Perugia, Il Corriere del giorno di Puglia e Lucania. Anche alcuni i giornali italiani editi e diffusi all’estero e giornali in lingua di confine ricevono qualcosa. Tra loro, Il Corriere Canadese (2 milioni e mezzo di euro), Die Neue Sudtiroler tageszeitung (800mila) e Primorski Dnevnik (quasi 3 milioni). Anche i giornali di informazione sportiva ottengono dei fondi: Lo Sportsman- cavalli e corse, riceve 2 milioni e mezzo, mentre Motocross e Fare vela 516 a testa. Chitarre, rivista di nicchia che svela gli arcani dello strumento a sei corde incamera 338mila euro. Il Granchio - al crostaceo è andata decisamente male - stringe fra le chele solo 41mila euro. Jam, un mensile di musica rock se ne becca 214mila. Per far sognare i propri lettori, Mare e Monti si accontenta di 84mila euro, mentre e Il Mucchio Selvaggio (altro mensile dedicato al rock) ne riceve 516.465,90 a testa. Noi Donne (anche nella distribuzione dei fondi perdura un certo maschilismo) tocca quota 61mila. Puntocom-Tuttifrutti della comunicazione, quotidiano dedicato al mondo dei media, che esce dal martedì al sabato ottiene fondi per 398mila euro. I quotidiani religiosi. Molte anche le testate locali ad orientamento religioso che ottengono fondi. A beneficiarne maggiormente è l’impresa Periodici San Paolo, che possiede quattro testate (Famiglia Cristiana, Famiglia Oggi, Il Giornalino, Letture, Jesus ) e si porta a casa più di 260mila euro. Gli unici giornali di orientamento non cattolico a ricevere qualcosa sono Il Nuovo Rinascimento e Buddismo e Società, a cui vengono destinati circa 60mila euro. Il resto del mondo dell’editoria cristiana, in ogni caso, seguendo l’esempio della Periodici San Paolo e di Avvenire riesce a strappare 3,4 milioni di euro. Anche giornali dai titoli decisamente bizzarri e dalla diffusione incerta come L’Agrotecnico Oggi, Obiettivo Tutela, Il Resegone, Il Segno e L’Unione Monregalese riescono a racimolare qualcosina.

Costozero. org elenca i provvedimenti grazie ai quali i beneficiari attingono al denaro pubblico.

Contributi alla stampa (dati aggiornati al 30 aprile 2010)

Contributi per quotidiani editi da cooperative di giornalisti (Art. 3 comma 2 Legge 250/1990)

Contributi per quotidiani editi da imprese editrici la cui maggioranza del capitale sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali (Art. 3 comma 2 bis Legge 250/1990)

Contributi per quotidiani editi e diffusi all'estero (Art. 3 comma 2 ter Legge 250/1990)

Contributi per periodici editi da cooperative di giornalisti (Art. 3 comma 2 quater Legge 250/1990)

Contributi per testate organi di partiti e movimenti politici che abbiano il proprio gruppo parlamentare in una delle camere o rappresentanze nel parlamento europeo ovvero che, essendo state in possesso di tali requisiti, abbiano percepito i contributi alla data del 31.12.2005, o che siano espressione di minoranze linguistiche riconosciute, avendo almeno un rappresentante in un ramo del parlamento italiano (Art. 3 comma 10 L n. 250/1990 e Art. 20, co. 3 ter del D.L. n. 223/2006 convertito dalla L n. 248/2006)

Contributi per imprese editrici di quotidiani o periodici organi di movimenti politici, trasformatesi in cooperativa entro e non oltre il 1° dicembre 2001 (art.153 legge 388/2000)

Contributi alle imprese editrici di periodici che risultino esercitate da cooperative, fondazioni o enti morali ovvero da società la maggioranza del capitale sociale delle quali sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali, che non abbiano scopo di lucro (art. 3 comma 3 legge 250/1990)

Contributi alle radio (dati aggiornati al 30 aprile 2010)

Contributi alle emittenti radiofoniche pari al 60% degli abbonamenti con agenzie di stampa e informazione (art. 11 l. 25.02.1987, n. 67 e art. 8l. 7.08.1990, n. 250)

Contributi alle imprese radiofoniche organo di partito politico (art. 4, legge 7 agosto1990, n.250)

Riconoscimento del rimborso delle riduzioni tariffarie a favore delle emittenti radiofoniche (art. 11 l. 25.02.1987, n. 87 e art. 8 l. 7.08.1990, n. 250)

Contibuti a imprese di minoranze linguistiche (art. 3, comma 2 ter, legge 7 agosto 1990, n. 250)

Contributi alla Tv (dati aggiornati al 30 aprile 2010)

Contributi alle emittenti televisive pari al 60% degli abbonamenti con agenzie di stampa e informazione (art. 23, comma 3, legge 6 agosto 1990, n. 223)

Contributi alle imprese televisive organo di partito politico (art. 7, comma 13, legge 3 maggio 2004, n. 112)

Riconoscimento delle riduzioni tariffarie a favore delle imprese televisive (art. 23, comma 3, legge 6 agosto 1990, n. 223)

Contributi alle TV satellitari (dati aggiornati al 30 aprile 2010)

Contributi per canali satellitari tematici (Art.7,comma 13 legge 112/2004)

 

Sul sito del Governo italiano, sono segnalati i provvedimenti a favore dei media.

Contributi per la stampa quotidiana e periodica

Contributi per quotidiani e periodici editi da cooperative di giornalisti

Legge 7 agosto 1990, n. 250, art. 3, commi 2 e 2-quater

Contributi per quotidiani editi da società con maggioranza del capitale detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali

Legge 7 agosto 1990, n. 250, art. 3, comma 2-bis

Contributi per quotidiani di minoranze linguistiche

Legge 7 agosto 1990, n. 250, art. 3, comma 2-ter

Legge 9 gennaio 1991, n. 19, art. 14, comma 3

Contributi per quotidiani italiani editi e diffusi all’estero

Legge 7 agosto 1990, n. 250, art. 3, comma 2-ter

Contributi per quotidiani e periodici organi di partiti o movimenti politici

Legge 7 agosto 1990, n. 250, art. 3, comma 10

Legge 23 dicembre 2000, n. 388, art. 153

Contributi per quotidiani italiani teletrasmessi all’estero

Legge 7 marzo 2001, n. 62, art. 3, comma 2

Contributi per periodici editi da cooperative, fondazioni o enti morali, ovvero da società con maggioranza del capitale detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali

Legge 7 agosto 1990, n. 250, art. 3, comma 3

Contributi all’editoria periodica per non vedenti

Legge 25 febbraio 1987, n. 67, art. 28, comma 5

Decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 542, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1996, n. 649, art. 8

Legge 23 dicembre 2005, n. 266, art. 1, comma 462

Contributi per la stampa italiana all’estero

Legge 5 agosto 1981, n. 416, art. 26

Legge 25 febbraio 1987, n. 67, art. 19

Legge 7 marzo 2001, n. 62, art. 3, comma 1

Contributi a periodici delle associazioni dei consumatori e degli utenti

Decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, artt. 137 e 138

Agevolazioni di credito alle imprese del settore editoriale

Legge 5 agosto 1981, n. 416, artt. 29-33

Legge 7 marzo 2001, n. 62, artt. 4-5-6-7

Fondo per gli interventi e la mobilità dei giornalisti

Legge 7 marzo 2001, n. 62, art. 15

Rimborso delle agevolazioni tariffarie postali per le imprese editrici

Decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46

Decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, art. 2, comma 135

Contributi e riduzioni tariffarie per le emittenti radiofoniche e televisive

Contributi alle emittenti radiofoniche Legge 25 febbraio 1987, n. 67, art. 11 Legge 7 agosto 1990, n. 250, artt. 4 e 8

Contributi alle emittenti televisive locali Legge 6 agosto 1990, n. 223, art. 23, comma 3

Contributi per canali tematici autorizzati alla diffusione via satellite

Legge 3 maggio 2004, n. 112, art. 7, comma 13

 

(*) 14 dicembre 2011